La dispepsia funzionale è fonte di disagio in chi ne soffre e ha una notevole influenza sulla vita quotidiana. Questa racchiude una serie di disturbi della parte superiore dell'addome, quali dolore allo stomaco, pressione gastrica, bruciore di stomaco, gonfiore addominale, meteorismo e nausea. Dato il numero di cause possibili, è opportuno alleviarne i sintomi nel modo più completo possibile. Di seguito saranno fornite informazioni sui possibili trattamenti, sui sintomi e sulle cause.
Definizione e inquadramento
"Dispepsia" è il termine medico che indica la cattiva digestione (indigestione). Nei fatti, con il termine si intende un insieme di sintomi localizzati nel quadrante alto dell’addome (la porzione di pancia compresa tra la fine dello sterno e l’ombelico), come bruciore e dolore di stomaco, talvolta associati a sintomi con altra localizzazione, come nausea o gonfiore.
Si può sperimentare dispepsia in seguito a diverse condizioni, come ulcera, diabete o un’infezione del tratto gastrointestinale (da virus o da batteri come l'Helicobacter pylori). Queste condizioni vengono definite cause organiche. La causa più frequente, però, è rappresentata dalla dispepsia funzionale.
Con il termine dispepsia funzionale si identificano tutti i casi di dispepsia nei quali una causa organica è esclusa. La dispepsia funzionale presenta almeno uno dei seguenti sintomi in maniera ricorrente (una o più volte alla settimana) da almeno tre mesi:
- fastidioso senso di pienezza dopo i pasti;
- fastidioso senso di sazietà precoce;
- dolore epigastrico (cioè localizzato nel quadrante alto dell’addome);
- bruciore epigastrico.
È possibile, inoltre, che si presentino anche i seguenti sintomi:
- nausea;
- gonfiore;
- eruttazione eccessiva.
Diagnosi e diffusione della dispepsia funzionale in Italia
La dispepsia funzionale è tra i disturbi gastrointestinali più diffusi.
La diagnosi esatta di dispepsia funzionale, però, non è immediata e spesso si possono incontrare delle difficoltà nell'identificarla. In prima battuta, infatti, vengono disposti esami di routine come gastroscopia, ecografia o esami radiografici; la conferma della diagnosi di dispepsia funzionale, però, viene emessa solo se i sintomi specifici si manifestano per almeno dodici settimane nell'arco di sei mesi e senza che si riscontrino chiare cause organiche.
Cause e meccanismi alla base dei sintomi
La dispepsia funzionale rientra in un ampio gruppo di patologie dell’apparato digerente definite disordini dell’asse intestino-cervello (gut-brain axis). L’apparato digerente, infatti, è riccamente innervato e il suo corretto funzionamento dipende dal costante scambio di informazioni con il sistema nervoso. Anche la regolazione del sistema immunitario attraverso le cellule del microbiota intestinale contribuisce a regolare queste informazioni, al punto che negli ultimi anni si è arrivati a parlare di asse intestino-cervello-microbiota.
Anche se i meccanismi alla base dei sintomi della dispepsia funzionale non sono stati completamente chiariti, esiste una consapevolezza crescente delle alterazioni tra apparato gastrointestinale (stomaco e duodeno, in particolare), cervello e sistema immunitario che portano alla dispepsia funzionale.
Le alterazioni proposte ad oggi sono:
- Ritardo nello svuotamento gastrico, che consiste in una minore frequenza di contrazioni dell’antro, la porzione di stomaco vicina al duodeno (che costituisce il primo tratto dell’intestino), con conseguente aumento del tempo necessario allo stomaco per svuotarsi. Si pensa che i sintomi di sazietà precoce e senso di pienezza post-prandiale siano dovuti, almeno in parte, a questa alterazione.
- Ridotta accomodazione, ovvero una minore distensione del corpo e del fondo (rispettivamente, la porzione centrale e quella più vicino all’esofago) quando il cibo arriva nello stomaco. L’accomodazione è ottenuta tramite un riflesso nervoso, il riflesso vaso-vagale, e un’alterazione in questo processo correla con la comparsa della sensazione di pienezza post-prandiale.
- Ipersensibilità gastrica, dovuta a un abbassamento della soglia di percezione (dolorosa) della distensione dello stomaco. In condizioni di ipersensibilità, la distensione delle pareti dello stomaco dovuta al processo di accomodazione viene percepita dalle persone anche per volumi di cibo ingerito che normalmente non verrebbero avvertiti.
- Ipersensibilità duodenale, dovuta all’aumento della sensibilità delle pareti del duodeno all’acido (che arriva dallo stomaco quando questo si svuota) e ai grassi. Nel caso dell’alterazione della sensibilità del duodeno all’acido, questa sembra collegata a una riduzione, nelle persone affette da dispepsia funzionale, della capacità di neutralizzare l’acidità duodenale, con conseguente iperacidità in quel distretto, dolore e nausea. Nel caso dell’alterazione della sensibilità ai grassi, i sintomi sembrano indotti da un eccessivo feedback del duodeno allo stomaco, che induce sensazione di pienezza postprandiale e nausea.
- Infiammazione, a carico soprattutto del duodeno. La probabilità che un processo infiammatorio sia coinvolto nella genesi dei sintomi della dispepsia funzionale aumenta se questa è stata indotta da un’infezione gastrointestinale (dispepsia funzionale post-infettiva).
- Infezione da Helicobacter pylori. La presenza di Helicobacter è stata associata, in pazienti con dispepsia funzionale, a ipersensibilità gastrica, e quindi ai sintomi a essa associati di dolore epigastrico, eruttazione eccessiva e perdita di peso.
- Alterazioni del microbiota duodenale. Nel duodeno è presente una popolazione batterica distinta da quella, più nota, presente nel colon. Le alterazioni indotte dalla dispepsia funzionale (es. alterata motilità e ridotta clearance dell’acido nel duodeno) possono indurre cambiamenti in questo specifico microbiota, con iper-proliferazione dei batteri pro-infiammatori, alimentando quindi l’infiammazione responsabile di bruciore epigastrico, sazietà precoce, senso di pienezza post-prandiale e dolore addominale.
- Fattori psicosociali, quali stress, ansia e malessere generale influenzano negativamente l’asse intestino-cervello, alimentando i sintomi della dispepsia funzionale. L’aumentata permeabilità intestinale promuove l’interazione tra cellule del sistema immunitario e batteri pro-infiammatori, sostenendo l’infiammazione del duodeno. Inoltre, lo stesso ormone induce la degranulazione di eosinofili e mastociti, peggiorando sintomi quali bruciore epigastrico, sazietà precoce, senso di pienezza post-prandiale e dolore addominale.
Sintomi della dispepsia funzionale
La sintomatologia legata alla dispepsia funzionale è abbastanza varia. Tra i sintomi più comuni troviamo:
- Sensazione di pienezza
- Dolore addominale superiore
- Bruciore di stomaco e reflusso gastroesofageo
- Nausea o vomito
- Sazietà precoce o perdita di appetito
- Disturbi del sistema nervoso vegetativo
Sintomi come sangue nelle feci, significativa perdita di peso o problemi di deglutizione sono atipici e indicano un disturbo organico dell'apparato digerente, che richiede un consulto medico specialistico e un intervento da parte di un esperto in gastroenterologia.
Trattamento della dispepsia funzionale
In caso di stomaco irritato, spesso insorgono diversi sintomi contemporaneamente. Pertanto, è importante affrontarli su più livelli e provare a contrastarli autonomamente, riducendo lo stress o modificando il proprio regime alimentare.
In caso di sintomi che perdurano per diversi giorni, recidivi o che impattano in modo significativo sulla qualità della vita, è fortemente raccomandato consultare un medico in modo che possa escludere precocemente disturbi organici, formulare una corretta diagnosi e prescrivere una cura e una terapia adeguate.
Esistono in commercio diversi farmaci per il trattamento della dispepsia funzionale che permettono di trattare più sintomi contemporaneamente agendo su diverse aree del tratto gastrointestinale.
IberogastAdvance
In caso di disturbi
digestivi frequenti
IberogastAdvance, con la sua combinazione di sei estratti di piante medicinali, è stato studiato per alleviare i sintomi della dispepsia funzionale, come dolore e bruciore di stomaco, sensazione di pienezza, sazietà precoce, perdita di appetito ed eruttazione eccessiva.
Grazie ai suoi effetti calmanti, antinfiammatori e protettivi della mucosa, agisce sul sistema gastrointestinale e può favorire la normale funzionalità digestiva.
Rimedi casalinghi complementari
Per alleviare i sintomi della dispepsia funzionale, esistono anche alcuni rimedi casalinghi collaudati.
- Argilla curativa (Hectorite)
I minerali contenuti nell'argilla curativa possono neutralizzare l'eccesso di acidi gastrici, aiutando così a contrastare il bruciore di stomaco e il rigurgito acido. A tale scopo, è sufficiente bere due cucchiaini di argilla curativa mescolati in acqua o assumere specifiche capsule di argilla curativa. - Tè
Esistono erbe in grado di contrastare, in modo naturale, i fastidiosi sintomi della dispepsia funzionale. Consumare più volte al giorno un tè a base di foglie di melissa, finocchio, menta piperita o fiori di camomilla, infatti, può calmare lo stomaco irritato. Inoltre, nonostante il calore abbia un effetto rilassante sullo stomaco, in caso di dispepsia funzionale è preferibile evitare di consumare bevande a temperature troppo elevate. - Zenzero (ginger)
La radice di zenzero piccante ha effetti benefici sulle sensazioni di nausea. Per la preparazione di un infuso, è sufficiente tagliare un pezzo di zenzero a fette e versarci sopra dell’acqua; quindi, lasciare riposare per qualche minuto e consumare, lentamente, la bevanda. - Calore rilassante
Applicazioni di calore mirate sulla zona dolente come una borsa dell'acqua calda o un cuscino riscaldato possono provocare rilassamento della muscolatura. Un effetto similare lo si può ottenere anche attraverso un bagno caldo.
Cosa mangiare in caso di dispepsia funzionale?
I soggetti che lamentano sintomi derivanti da dispepsia funzionale dovrebbero prestare particolare attenzione alla loro dieta.
Si consiglia di preferire alimenti facilmente digeribili e leggeri, ed evitare il consumo frequente di caffè, alcol, bevande gassate e cibi speziati, grassi e/o piccanti. Inoltre, è consigliato preferire cinque pasti giornalieri (con porzioni moderate di cibo), piuttosto che due unici pasti più pesanti, che richiedono uno sforzo maggior all'apparato digerente.
È importante, inoltre, dedicare al momento dei pasti il giusto tempo, evitando di consumarli frettolosamente, e godersi il proprio piatto, masticando lentamente.
Diario alimentare
Spesso non si è consapevoli della stretta connessione tra la dieta e i suoi effetti sul sistema digestivo.
Tenere traccia della tipologia di alimenti e bevande che si introducono nell'organismo quotidianamente può essere utile per prendere consapevolezza delle proprie abitudini alimentari e identificare con maggior facilità quelle che andrebbero corrette.
Soprattutto per coloro che soffrono di dispepsia funzionale, uno strumento particolarmente utile è sicuramente il diario alimentare: una sorta di quaderno all'interno del quale prendere nota di ciò che si mangia e che si beve nel corso di ogni giornata. Chiaramente, affinché questo strumento possa rivelarsi davvero utile, è necessario portare avanti questa abitudine per un periodo di tempo sufficientemente prolungato.
Le informazioni raccolte potranno essere utili anche per il medico, in caso di sintomi che persistono a lungo termine. Grazie a queste, infatti, lo specialista potrà valutare il quadro complessivo e identificare il trattamento più adeguato per lenire i sintomi della dispepsia funzionale e ripristinare la salute del sistema digestivo.
Altri suggerimenti per alleviare i sintomi della dispepsia funzionale
Oltre ad assumere farmaci appropriati e seguire una corretta alimentazione, ci sono misure che i soggetti che soffrono di problemi di stomaco possono prendere in considerazione.
- Riduzione dello stress (stress management)
Il mal di stomaco è, spesso, strettamente correlato al complesso sistema nervoso nel tratto digestivo. Evitare fonti di stress, o imparare a gestirle nella maniera opportuna all'interno del proprio stile di vita, può lenire i sintomi del mal di stomaco. A tal proposito, si consigliano attività rilassanti e a basso impatto (come camminate all’aria aperta), la pratica dello yoga e di tecniche di meditazione o training autogeno. - Supporto psicologico o terapia cognitivo comportamentale
Se i sintomi da dispepsia funzionale sono strettamente correlati a sofferenze psicologiche, traumi o preoccupazioni, può essere presa in considerazione anche la psicoterapia o la terapia cognitivo-comportamentale, che può aiutare il soggetto a gestire la stretta connessione tra stomaco e psiche e ritrovare il proprio benessere.