I problemi digestivi rappresentano una condizione comune che coinvolge il sistema gastrointestinale e si manifestano con una vasta gamma di sintomi che possono impattare significativamente sul benessere e sulla qualità della vita della persona, causando disagio e interferendo con le normali attività quotidiane. Comprenderne le cause sottostanti e i possibili rimedi, anche casalinghi, è essenziale per la gestione di tali condizioni.
Rimedi
Eruttazione eccessiva e perdita di appetito, quando conseguenza di problemi digestivi, presentano alcune soluzioni (nonché prevenzione) in comune:
- Adeguare la propria dieta, mangiando regolarmente, anche pasti di modesta entità, sostituendo i pasti abbondanti con porzioni più piccole e compensando con più spuntini durante la giornata.
- Consumare pasti liquidi.
- Evitare cibi speziati o pesanti (es: fritti o ricchi di zuccheri semplici).
- Evitare il fumo (nel caso dell’eruttazione, per non introdurre aria nello stomaco, nel caso della perdita di appetito, per evitare l’effetto anoressizzante della nicotina).
- Fare attività fisica e sport.
Di seguito alcuni rimedi specifici, anche casalinghi, per le due condizioni.
Eruttazione
Il problema può essere affrontato e controllato in questi modi:
- Mangiando e bevendo lentamente: la masticazione deve essere lenta e prolungata.
- Evitare bevande gassate, sia analcoliche che a base di alcol.
- Ridurre il consumo di caramelle.
- Ridurre il consumo di grassi e fritti.
- Se si soffre di reflusso gastroesofageo, assumere farmaci OTC contro l’acidità.
- Fare un controllo dentistico, per verificare che non vi siano problemi nella bocca, quali disallineamento delle arcate, che provocano una maggiore introduzione di aria attraverso il cavo orale.
Perdita di appetito
Il problema può essere affrontato:
- Assumere cibi con un basso livello di fibre, come latticini, carne fresca (non frollata e senza marinatura o spezie), verdure, patate, carboidrati semplici.
- Scegliere cibi ricchi di proteine, vitamine e minerali. L’inappetenza, e il conseguente minore apporto di cibo, può portare ben presto a carenze nutritive; in caso di aumentato fabbisogno si può ricorrere agli integratori alimentari.
- Coinvolgere amici e parenti nelle proprie abitudini alimentari, ottenendo un supporto che può incoraggiare il soggetto a mangiare di più.
Infine, è importante ricordare che, in caso di perdita di appetito connessa a disagi psicologici (ansia, stress, preoccupazioni) o psichiatrici (depressione, bulimia, anoressia), può essere di supporto la terapia cognitivo-comportamentale.
Rimedi naturali
Alcune sostanze vegetali sono tradizionalmente associate al benessere dell’apparato gastrointestinale e sono supportate da una robusta letteratura scientifica:
- Zenzero (ginger): favorisce la motilità intestinale e la digestione. Risulta efficace anche come antinausea.
- Finocchio: riduce l’infiammazione del tratto digerente e combatte i batteri che provocano gonfiore e accumulo di gas.
- Liquirizia: pianta tradizionalmente usata per ridurre reflusso gastroesofageo e indigestione. Tuttavia, è sconsigliata durante la gravidanza.
- Camomilla: pianta tradizionalmente usata come rilassante dei muscoli del tratto gastrointestinale, contro il gonfiore ed eruttazione.
- Cumino: la ricerca scientifica ne riconosce efficacia su Sindrome dell’Intestino Irritabile, dolori addominali, gonfiore.
- Melissa: un’altra pianta tradizionalmente usata per la cura di disturbi digestivi, in particolare per aumentare la motilità intestinale.
- Menta Piperita: scientificamente dimostrata la sua efficacia nel lenire i sintomi della Sindrome dell’intestino irritabile e gonfiore.
- Iberide amara o Iberis amara: studi scientifici ne attestano efficacia sulla muscolatura dello stomaco e dell’intestino tenue.
Quando rivolgersi ad un medico
La raccomandazione è quella di rivolgersi al proprio medico curante in ogni situazione in cui problemi digestivi siano ricorrenti e stiano impattando significativamente sulla propria funzionalità e sulla propria salute.
In particolare, è imperativo richiedere consulenza medica in caso di:
- Sangue nelle feci.
- Perdita di appetito persistente e rifiuto per il cibo (anoressia).
- Nausea o vomito persistente.
- Dispnea (difficoltà di respirazione).
- Disfagia (difficoltà di deglutizione).
- Odinofagia (dolore acuto quando si deglutisce).
Eseguita l’anamnesi – ovvero la raccolta dei dati sanitari del paziente – il medico, al fine di emettere una diagnosi, potrà disporre esami generici (come quelli del sangue), oppure specialistici per verificare l’eventuale dispepsia organica.
Eruttazione eccessiva
Il termine: “eruttazione” fa riferimento all’espulsione di gas dallo stomaco attraverso la bocca. La condizione, generalmente benigna, insorge quando avviene un’ingestione di aria superiore al normale, la quale può essere causata – tra le altre ragioni – dall’assunzione di determinati cibi e condizioni mediche. L’eruttazione è un riflesso fisiologico che l’organismo mette in atto per rilasciare l’aria in eccesso presente nello stomaco e favorire la distensione delle pareti addominali.
Tra le cause più comuni dell’eruttazione eccessiva si hanno:
- Aerofagia (letteralmente: mangiare aria). Il fenomeno insorge quando, ad esempio si parla mentre si mangia, si masticano gomme, si fuma, oppure si ha un attacco di ansia.
- Assunzione di alcuni cibi e drink che causano introduzione o produzione eccessiva di gas (e possono provocare meteorismo) come bevande gassate, broccoli, legumi, cipolle, cavoli, banane, pane integrale.
- Assunzione di determinati medicinali, quali lassativi, FANS (Farmaci antinfiammatori non steroidei) e alcuni principi attivi per la cura del diabete di tipo 2.
Alcune condizioni cliniche possono favorire l’immissione eccessiva di aria:
- Reflusso gastroesofageo (una condizione in cui gli acidi presenti nello stomaco risalgono verso l’esofago; l’insorgenza è più frequente in soggetti affetti da obesità).
- Gastrite.
- Gastroparesi.
- Intolleranze alimentari (es: al lattosio).
- Infezione batterica da Helicobacter pylori (H.pylori).
L’eruttazione è una condizione benigna che solo raramente richiede il ricorso al medico o un trattamento vero e proprio (anche domestico), ad esempio se è eccessiva.
Perdita di appetito
Seppur contro intuitivamente, i problemi digestivi possono causare nel soggetto perdita di appetito, sazietà precoce, che spesso si accompagna a gonfiore addominale.
Quando non causata da condizioni cliniche o farmacologiche, la sazietà precoce o l’inappetenza può essere causata dalle seguenti problematiche digestive:
- Gastroparesi (che provoca un più lento svuotamento dello stomaco).
- Ostruzione di un tratto dell’apparato digerente.
- Ulcera (Ulcera peptica).
La sensazione di sazietà precoce può accompagnarsi a:
- Nausea e vomito nel tentativo di consumare un pasto completo.
- Impossibilità di completare un pasto.
- Sensazione di stomaco pieno dopo l’assunzione di piccole quantità di cibo.
La perdita di appetito può dipendere da fattori psicologici – non va comunque confusa con un disagio psichiatrico come l’anoressia nervosa - come stati di ansia, stress, perenne preoccupazione e tensione emotiva.
L’apparato digerente: sintomi e cause dei problemi digestivi
L’apparato gastrointestinale è un sistema composto da organi quali lo stomaco, l'intestino tenue e crasso, il fegato, la cistifellea e il pancreas, che lavorano in sinergia per il corretto funzionamento della digestione, del metabolismo (conversione in energia) degli alimenti introdotti attraverso la bocca e l'esofago e dell’assorbimento dei nutrienti, nonché dell’espulsione delle sostanze non metabolicamente attive e di scarto.
L’importanza dei processi di digestione, nel corpo, è talmente vitale che questi sono regolati da un proprio sistema nervoso (Sistema Nervoso Enterico – SNE, o anche Sistema Nervoso metasimpatico), quasi del tutto indipendente dal Sistema Nervoso Centrale (SNC), che regola anche la secrezione di enzimi per la sintesi degli alimenti; insorge un disturbo digestivo anche quando vi sono problemi nello scambio di informazioni tra i due sistemi nervosi.
Cause dei problemi digestivi
I motivi per cui insorgono problemi digestivi (genericamente riassunti nel termine: “dispepsia”, comunemente definita indigestione) sono notevolmente vari. Le classificazioni comunemente accettate della dispepsia sono quelle che attengono a ragioni funzionali o organiche.
- Dispepsia funzionale (non ulcerosa): i disturbi della digestione non sono riconducibili a patologie sottostanti. Ad un esame clinico, l’apparato gastrointestinale non presenta lesioni o condizioni che ne impediscano il corretto funzionamento. Può essere classificata, ulteriormente in: “Sindrome da dolore epigastrico” – i sintomi consistono in dolore e bruciore di stomaco – e: “Sindrome da stress post-prandiale” – i sintomi si manifestano solo dopo un pranzo o una cena e includono pesantezza, gonfiore e nausea.
- Dispepsia organica: i problemi digestivi che il paziente lamenta sono il sintomo di una patologia sottostante dell’apparato digerente.
La sintomatologia – di entità e gravità variabile – della cattiva digestione può manifestarsi in diversi modi e può includere:
- dolore addominale e alla pancia
- eruttazioni
- gonfiore
- perdita di appetito (o sazietà precoce)
- sonnolenza
- nausea
- bruciore
Le cause più comuni dei problemi digestivi non associati a patologie sottostanti possono riassumersi in:
- Difficoltà di espansione e svuotamento dello stomaco.
- Allergie alimentari (che possono produrre una reazione infiammatoria dell’intestino).
- Infezione batterica da H. pylori.
- Ipersensibilità viscerale, ovvero una risposta fisiologica del Sistema Nervoso Enterico ad ansia, stress e altri fattori emotivi che può causare spasmi degli organi dell’apparato digerente.
In questo approfondimento saranno fornite informazioni su due comuni problemi digestivi, l’eruttazione eccessiva e la perdita di appetito, esplorandone le cause più comuni e le opzioni di trattamento disponibili.
In conclusione
Problemi digestivi, come eruttazione (anche eccessiva) e perdita di appetito, sono condizioni che, nella maggior parte dei casi, sono sporadiche e hanno un decorso benigno. Attengono ad una temporanea perdita di funzionalità dell’apparato gastrointestinale, causato da alimentazione, stress, intolleranze.
Cambiamento di dieta e stile di vita, spesso, sono sufficienti a tener sotto controllo la problematica, ma esistono anche rimedi farmacologici che possono alleviare i sintomi e riequilibrare la funzionalità digestiva.
Si raccomanda, tuttavia, di consultare un medico in cui i problemi digestivi impattino in modo negativo sulla propria quotidianità e che insorgano complicazioni oggettive quali sangue nelle feci, rifiuto del cibo, perdita costante di appetito.